Avevo già conosciuto i bulgari Metalwings nel 2017, all’epoca del loro precedente lavoro intitolato “Fallen angel in the hell”; sapevo quindi dell’uscita di questo album, intitolato “For all beyond”, prevista per aprile 2018, ma ho avuto modo solo di recente di averlo a disposizione. Se già la band mi aveva favorevolmente impressionato in passato, devo dire che i miglioramenti in un anno sono stati notevoli. Pur trovandoci nel campo dell’inflazionato female fronted symphonic metal, i Metalwings sanno distinguersi dalla massa sia per un songwriting molto interessante e coinvolgente, che soprattutto per le parti canore. Da un lato la cantante e leader Stela Atanasova conferma di saper spaziare intelligentemente tra parti liriche e parti più “normali”, a seconda delle necessità del singolo componimento, senza risultare mai stucchevole e senza lasciarsi andare ad inutili gorgheggi o liricismi, dando anzi in alcuni casi grinta ed energia, particolare raro per una cantante lirica, almeno nel metal. Dall’altra parte abbiamo le backing vocals maschili dell’ospite Max Morton (che qualcuno ricorderà nei suoi Morton) sempre puntuali, mai invadenti, che anzi potrebbero anche essere sfruttate ancora di più, per un ideale contrasto con la voce femminile (come ottimamente realizzato in “Realm of dreams” ad esempio). Musicalmente i Metalwings hanno un sound bello frizzante ed elettrico, merito delle due chitarre e dell’ottimo batterista, Nikola “Blackie” Ivanov; anche il basso di Milen Mavrov si ritaglia qualche attimo da protagonista, mentre le tastiere si occupano delle parti più sinfoniche, assieme alla Sofia Session Orchestra diretta dal maestro Lyubomir Denev. Per un genere come questo è fondamentale un’ottima registrazione e Max Morton ha fatto un ottimo lavoro in tal senso. “For all beyond” è composto da 9 pezzi, cui si aggiungono tre bonus tracks: una versione orchestrale della title-track, la già nota “Fallen angel in the hell” (uno dei due brani, assieme ad “Immortal metal wings”, già presenti sul precedente disco) realizzata anche in versione strumentale; tutte le canzoni sono estremamente godibili e coinvolgenti, ricche di atmosfere differenti e tendenti anche al melodrammatico (ascoltare la nona traccia, credo in bulgaro, a titolo esemplificativo). Mi sorprende notevolmente come i Metalwings non abbiano una label alle loro spalle; con “For all beyond” ho avuto modo di ascoltare, secondo me, il miglior disco del 2018 nel campo del female fronted symphonic metal ed è semplicemente scandaloso che questa band sia costretta all’autoproduzione!