Ho ricevuto questo EP eoni fa, con la promessa che lo avrei recensito. Markus mi aveva assicurato che questa band fosse ganza e io mi ero ripromesso che, qualora avessi avuto qualche minuto libero nella giornata, avrei parlato di loro.
Purtroppo il mio blog era partito come mia semplice valvola di sfogo che utilizzavo per dimenticare quanto stessi male fisicamente. Intriso di tonni cazzari, parlavo per lo più di cartoni animati e di cacchi miei, poi, però, iniziai con la prima recensione e… e niente, da allora ho cominciato a parlare anche di musica.
Ecco, vorrei scusarmi con gli artisti che mi contattano e mi chiedono recensioni, ma io vorrei evitare, per quanto possibile, di dare un’impronta musicale al blog, perché prevalentemente vorrei continuare ad utilizzarlo per parlare di cacchi miei, senza deragliare nell’argomento musica (che è quello che facevo in qualità di Editore su The Empty Dream, la mia testata giornalistica musicale online buonanima).
Tutto questo per dire che sì, oggi parlerò dei Metalwings e di questo loro mini album, parlerò del loro metal gotico a tinte celtiche e power/sinfoniche, ma non scenderò nei dettagli per descrivere tecnicamente i brani, perché questo è un lavoro che si dovrebbe fare su una testata giornalistica o, comunque, su un blog che si occupa prettamente di queste cose.
Band bulgara, i Metalwings cambiano più di una volta studio di registrazione per dare alla vita i loro singoli e poi questo EP che ho ascoltato non tantissime volte. E non perché non sia un bel disco, ma perché i brani riescono a far presa sul sottoscritto in maniera piuttosto immediata e poi, diciamoci la verità, ho 37 anni e di metal avrò fatto indigestione quand’era il periodo giusto. Adesso preferisco ascoltare un po’ di tutto, anche musica attempata italiana (o roba più moderna), non disdegno quasi nulla tranne, però, quando mi trovo in palestra a fare pesi: ecco, lì, in quel luogo, con la musica di merda commerciale o, peggio, techno/house/stocazz non riesco proprio ad allenarmi, mi sale la depressione e i miei muscoli si afflosciano anche loro più depressi di me. Ed è lì che mi sfondo i timpani con del buono e sano heavy metal, ma preferisco andare su musiche e artisti già noti e che mi hanno tenuto compagnia durante il periodo della mia adolescenza.